Teddy Killer è un artista poliedrico, classe ’87, nato nel quartiere romano del Quadraro: cresciuto a pane e manga giapponesi ha fatto del disegno una ragione di vita surfando attraverso diversi stili e tecniche: spray e stencil fino al tratteggio con pennelli e acrilici e alla maturità dei graffiti, oltre ai nuovi interessi per i tatuaggi. Tela e carta ma soprattutto pareti da animare con figure di animali dalle caratteristiche umanoidi. Specialmente orsi attraverso i quali i tratti degli esseri umani si manifestano con aria sorniona e materna oppure feroce.
Nei lavori dell’artista nato a Lima traspare senza remore la traccia delle sue origini Inca. In particolare attingendo alle tecniche di decorazione dei tessuti attraverso giochi di colore tramandate fino a oggi. Molte opere di Teddy Killer, infatti, proiettano in un mondo di sagome andine fatte di tessuti con un’ampia varietà di disegni e ricche di figure animali o di sfondi dalle complesse composizioni geometriche. Lo si può notare in Mister Megik, opera realizzata per la mostra appena conclusa Bestiarium, presso il Museo Civico di Zoologia a Roma. Il progetto della mostra è nato dallo street artist Omino 71 e dallo scrittore Stefano Cristi che hanno organizzato nelle scuole dei laboratori di disegno per bambini. Prendendo spunto dal Manuale di zoologia fantastica di Jorge Luis Borges, i bambini hanno realizzato 31 disegni di nuovi animali inventati che poi sono stati rielaborati, oltre che da Teddy Killer, da altri street artists di livello nazionale e internazionale come Lucamaleonte, Hogre e Julieta XLF tra gli altri.
Se in Mister Megik ritroviamo l’anima onirica e insieme fantastica dell’artista, nel disegno proiettato su Porta del Popolo in Piazza del Popolo a Roma, emerge la dimensione del reale che fonda l’opera di Teddy Killer. La proiezione è solo una tappa di una serie di riproduzioni effettuate a Roma tra il 2014 e il 2015 a margine dell’iniziativa LUCE – diversità ed energia. L’operazione era stata pensata per dare una risposta alla crescente ondata di ostilità nei confronti di stranieri e profughi. Per questo la scelta di proiettare le opere, oltre che in Piazza del Popolo, nei quartieri multietnici della Capitale come Tor Sapienza, Torpignattara e Pigneto.
Alla base del disegno proiettato c’è quindi una riflessione profonda sul concetto di diversità operato da Teddy Killer. La diversità degli animali rispetto all’uomo è al tempo stesso la dimostrazione che gli istinti di solidarietà e cura dell’Altro sono irrinunciabili sia per gli uomini che per gli orsi.
L’esperienza visiva all’interno delle creazioni dello street artist è un percorso multicromatico e multistilistico che catapulta in uno scenario dalle atmosfere animalesche e umanizzate insieme. Un viaggio che dal Perù a Roma fa tappa in Giappone e respira l’humus internazionale della street art.
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