Molto si è detto e fatto su Pier Paolo Pasolini, figura altissima, contraddittoria e per nulla dirimente del palcoscenico intellettuale mondiale. Anche per questi motivi un ulteriore tentativo di leggere la vita di un artista eclettico e rivoluzionario risulta sempre degna di nota. Soprattutto se la prospettiva usata è obliqua rispetto ai tentativi effettuati fino a oggi. «Se Torno» è un documentario realizzato e autoprodotto dal collettivo di giovani cineasti Sikozel sugli ultimi interventi realizzati in Italia da Ernest Pignon-Ernest, maestro dell’arte urbana che ha dissacrato, lavorato e giocato sul simbolo-Pasolini trasfigurandone vita e morte sui muri di alcune città della penisola. Ecco qui il trailer del documentario:
L’artista francese si colloca agli albori della street art, negli anni ’60, quando comincia a girare il mondo (da Parigi a Ramallah, Johannesburg, Napoli o Santiago del Cile) animando i muri dei contesti urbani con le sue opere effimere che incarnano le criticità dei tessuti culturali. Rimbaud a Parigi, Pasolini a Roma, Napoli o Matera insieme alle altre opere per lo più realizzate con la tecnica a pietra nera su carta e incollate sulle pareti delle città. In occasione del quarantesimo anniversario dell’assassinio
di Pasolini, nel 2015, Pignon-Ernest intraprende un viaggio nei luoghi legati alla vita, all’opera e alla morte del poeta. A Roma, Matera e Napoli l’artista interpella gli abitanti o i semplici passanti e incolla le sue opere che ritraggono Pasolini che porta tra le braccia il proprio corpo morto. «Se Torno» segue
l’itinerario in questi luoghi di memoria dove, attraverso la morte, in Pasolini rivive la propria scrutante protesta gettata nell’indifferente quotidianità della città. Lo stesso avviene a Matera e a Napoli dove l’artista propone le sue installazioni nel quartiere di Scampia seguito dalla telecamera che ne documenta
la genesi e la temporaneità. Il documentario è il secondo dopo La pasqua secondo Ernest Pignon-Ernest realizzato nel 2014 sempre dal collettivo Sikozel e dedicato alle opere di Pignon-Ernest a Napoli tra il 1988 e il 1995. Le collaborazioni nascono da un rapporto di amicizia tra l’artista e il collettivo composto da sei ragazzi amici da sempre (Luca Avanzini, Matteo Berardone, Federico Cavalleri, Camilla Colzani, Simone Rigamonti, Amandine Robinet): tre storici dell’arte, due film-makers ed un antropologo. Dopo il successo internazionale di La pasqua secondo Ernest Pignon-Ernest (sempre autoprodotto) il collettivo Sikozel ha investito gli introiti ottenuti per produrre «Se Torno» e ora è alla ricerca di finanziamenti per la diffusione e post-produzione del nuovo documentario. Il contributo crowdfunding è possibile tramite la pagina facebook del collettivo Sikozel.
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