Non ho mai capito questa storia. C’è questa ragazzina di nome Dorothy che vive una vita normale, un po’ noiosa. Le viene data la possibilità di vivere una vita emozionante, ma lei pensa solo a tornare a casa. [Undone,2019]
Undone esplora il confine tra realtà traumatica e percezione alterata di sogno, spazio e tempo. La protagonista (interpretata da Rosa Salazar) è Alma Winograd-Diaz, una ventottenne ironica, cinica, con scarsa autostima e tendenze autodistruttive che finisce in coma in seguito a un incidente stradale; uscita dal coma, Alma inizia ad avere delle allucinazioni ipnagogiche in cui è guidata da suo padre Jacob (Bob Odenkirk, già visto in Breaking Bad e Better Call Saul), scomparso in circostanze misteriose quando lei era bambina. Jacob addestra sua figlia a sfruttare le visioni per spostarsi nel tempo e indagare sulla sua morte, e il dialogo surreale e filosofico con il padre diventerà presto un percorso di autoanalisi che aiuterà la protagonista ad affrontare le proprie paure. Tutto questo potrebbe essere un sintomo della stessa schizofrenia di cui soffriva la nonna paterna di Alma o un potere sciamanico in grado di creare mondi paralleli: un dubbio che farà da filo conduttore per la serie fino all’ultimo episodio. Undone narra la storia di una donna che affronta i limiti della propria memoria, esplorando il modo in cui i traumi subiti modellano la sua personalità.
Mescolando elementi fantascientifici, del dramma familiare e del thriller paranoico senza rinunciare a una forte componente ironica – l’umorismo dei personaggi è sempre presente nei dialoghi, in particolare in quelli fra padre e figlia –, Undone si impone come uno degli esperimenti più riusciti della post-comedy, il genere che affronta temi cupi con toni apparentemente leggeri. Dalla pluripremiata serie Fleabag a Russian Doll, le grandi case di produzione dell’entertainment stanno sfornando sempre più prodotti come questo, e in particolare Undone trova un suo antecedente nella celebre serie animata BoJack Horseman. Le avventure del cavallo antropomorfo hanno rivoluzionato sia il concetto di commedia che quello di cartone animato per adulti e sono prodotte dagli stessi creatori di Undone: Katy Purdy e Raphael Bob-Waksberg. Non c’è da stupirsi, quindi, per l’attenzione dedicata a questa nuova serie di Prime Video, la piattaforma di streaming di Amazon. A differenza del passo falso rappresentato da Tuca & Bertie (dello stesso team creativo), Undone sta riscuotendo un discreto successo, pur non arrivando (ancora?) ai numeri di BoJack Horseman, la cui sesta e ultima stagione uscirà in due parti – la prima questo ottobre e la seconda nel gennaio 2020.
Come nel caso di BoJack, Bob-Waksberg e Purdy dimostrano una grande abilità nel confezionare ogni episodio con personaggi ben sviluppati, dialoghi realistici e una stratificazione dei temi mai banale. Partiamo dall’aspetto politico: Undone è ambientata nella città di San Antonio in Texas, e tutte le attrici della famiglia Winograd-Diaz hanno origini ispaniche. Se la rappresentazione delle minoranze etniche può sembrare un tema secondario per uno spettatore europeo, in America sta trovando sempre di più l’attenzione dei media e del pubblico. L’anno scorso si era creato un piccolo caso proprio in BoJack Horseman, riguardo il fatto che la ragazza di origini vietnamite Diane Nguyen, che ha un ruolo centrale nella serie, fosse stata doppiata dall’attrice bianca Alison Brie.
Dal punto di vista visivo l’originalità della serie è dovuta all’uso del rotoscope, una tecnica di animazione che consiste nel girare dal vivo le scene come in un qualsiasi altro film, salvo poi disegnare e ricolorare le immagini per creare un effetto nuovo mantenendo la realisticità dei movimenti. I due team responsabili di Undone, la Minnow Mountain di Austin e la Submarine di Amsterdam, sono gli stessi sviluppatori di altri film con questa tecnica, come Tower, il documentario di Keith Mailand sulla sparatoria nell’Università del Texas nel ’66, e due film di Richard Linklater: Waking Life e A Scanner Darkly. Il rotoscope non era mai stato utilizzato per una serie tv e Undone è il frutto di un lavoro titanico, nonostante la durata della serie completa sia inferiore alle tre ore totali.
Il regista della serie, Hisko Hulsing, è un esperto nel campo dell’animazione: c’era lui dietro le sezioni animate del documentario Kurt Cobain: Montage of Heck. In un’intervista per il Time, Bob-Waksberg ha tenuto a sottolineare la cura nei dettagli del progetto, prima fra tutti la cura e la delicatezza con cui viene trattata la malattia mentale. «Nelle culture indigene, le persone che potevano sentire le voci erano gli sciamani, i saggi» rivela Jacob a sua figlia; da qui inizia un approfondimento delle culture mesoamericane e sciamaniche. In questo caso la sceneggiatrice Kate Purdy, che ha vinto il premio per miglior produzione televisiva d’animazione ai Writers Guild of America Awards con “Il tempo è una freccia”, uno degli episodi più celebri di BoJack Horseman, attinge dalla sua stessa esperienza con la malattia mentale e la cura della depressione, oltre che da una ricerca approfondita su rimedi non convenzionali, sciamanesimo e Ayurveda; sono stati chiamati sul set consulenti specializzati nelle tradizioni mesoamericane, così come attraverso altri esperti si è studiato il modo per restituire al meglio l’handicap della sordità della protagonista. All’immagine si affianca infatti una cura certosina del suono: la protagonista ha un impianto cocleare che svolge un ruolo fondamentale nella sua (e nella nostra) percezione del mondo che la circonda.
«La televisione non è mai stata più grande e importante di ora», ha affermato l’attore Bryan Cranston qualche giorno fa, alla cerimonia degli Emmy Awards. E in effetti mai come oggi, a eccezione forse della golden age di HBO di inizio millennio (quella delle prime mega-produzioni come I Soprano, The Wire e Six Feet Under), stiamo assistendo all’ascesa sul piccolo schermo di produzioni sempre più originali e innovative. Bob-Waksberg e Purdy sono riusciti in questi anni a spingere sempre più in là i confini dell’animazione e della commedia. La loro ultima fatica, Undone, è un esperimento ambizioso eppure più che riuscito, una dichiarazione d’intenti su quello che una produzione televisiva è in grado di fare oggi.
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