Come ogni mese, siamo tornati con i nostri Imperdibili. Qui trovate le uscite letterarie più interessanti del mese. La selezione dei titoli è a opera di Marco De Laurentis e Giuseppe Putignano. Buone letture!
Paolo Malaguti, PIERO FA LA MERICA – Einaudi (4 aprile)
Paolo Malaguti nel suo nuovo romanzo racconta un pezzo di storia dimenticato, quello della migrazione di italiani in Sudamerica, attraverso le vicende del quindicenne Piero e della sua famiglia. Un viaggio in cerca di fortuna dall’altra parte del mondo, dai boschi del Montello, in Veneto, alla foresta amazzonica brasiliana, alla ricerca di una terra promessa, che nasconderà però insidie e nuove verità.
Pierre Minet, LA SCONFITTA – Neri Pozza (7 aprile)
Traduzione di Stefania Ricciardi
«Non ho mai letto un libro dove l’insofferenza sia cosí istintiva, e cosí autentica, e cosí lontana da ogni possibilità di compromesso – e ci sono pagine, particolarmente nei capitoli centrali, sull’esaltazione e l’euforia della libertà che vanno nelle ossa, e che mi hanno veramente portato a vergognarmi della vita che facciamo tutti». Così scriveva di questo libro Bobi Bazlen ma neppure lui riuscì a portarlo nelle librerie del nostro paese. Questa, per Neri Pozza, è la prima traduzione italiana de La sconfitta di Pierre Minet, una delle opere fondamentali dell’avanguardia francese di inizio Novecento e soprattutto di quel gruppo che ruotava intorno alla rivista «Le Grand Jeu». Minet era uno squattrinato provinciale che a quindici anni fuggì, senza neppure un bagaglio, da Reims a Parigi per dedicare la sua esistenza interamente alla poesia, qui insieme a Renè Daumal e Roger Vailland partecipò alla fondazione de «Le Grand Jeu». La sconfitta, pubblicato nel 1947, a oltre vent’anni dall’esperienza della rivista, è un libro di confessioni ma anche un (tardivo) manifesto mistico, scritto – nelle parole di Antonin Artaud – con «una sensibilità unica al mondo».
Anna Ferrando, ADELPHI. LE ORIGINI DI UNA CASA EDITRICE (1938-1994) – Carocci (7 aprile)
Anna Ferrando, professoressa dell’università di Pavia, ricostruisce la storia della casa editrice Adelphi e lo stile inconfondibile dei suoi libri pastello in questo volume edito per Carocci. Uno studio storiografico accurato del marchio editoriale che parte dagli anni Sessanta e arriva al 1994, attraverso un’ampia documentazione e ripercorrendo le vicende dei suoi protagonisti, come Bobi Bazlen, Luciano Foà, Roberto Calasso, Alberto Zevi, Ernst Bernhard, Sergio Solmi, Claudio Rugafiori, Giorgio Colli, Erich Linder, Fleur Jaeggy, Elena Croce e Ingeborg Bachmann.
Alberto Casadei, LA SUPREMA INCHIESTA – il Saggiatore (7 aprile)
Il critico Alberto Casadei, autore di importanti testi accademici da La critica letteraria del Novecento (il Mulino, 2001) a Biologia della letteratura (il Saggiatore, 2018) salta di nuovo lo steccato, oltre vent’anni dopo il suo unico altro romanzo, La domenica di questa vita (Manni, 2002). La suprema inchiesta si presenta come «il romanzo di una ricerca impossibile» e parte dal caso «Bella di Rodi». Siamo quindi al cospetto di una storia sui classici della letteratura greca? No, siete completamente fuori strada. Bella di Rodi è il nome di una escort di lusso assassinata brutalmente nei pressi di Palazzo Grazioli, siamo nel 2010 e la trama si inerpica in connivenze, compromessi e ambiguità tra i mondi della politica, dell’imprenditoria, della criminalità organizzata…
David Van Reybrouck, REVOLUSI – Feltrinelli (11 aprile)
Trad. di Chiara Beltrami, Chiara Nardo, Franco Paris
A distanza di un decennio dalla lunga ricerca che portò alla pubblicazione di Congo (caso letterario globale nel 2010, edito in Italia da Feltrinelli nel 2014) lo storico e archeologo fiammingo David Van Reybrouck torna a immergersi in una realtà che per ignoranza e volgarità definiamo esotica. Invece la storia dell’Indonesia è la nostra storia, anzi a Giava e Sumatra l’homo erectus arrivò probabilmente prima che da noi. Occupata prima dagli inglesi, poi da australiani e olandesi (su uno dei tanti effetti collaterali dell’occupazione olandese si veda il bellissimo I soldati delle parole di Frank Westerman), l’Indonesia fu teatro della prima guerra di decolonizzazione moderna che, dopo la conferenza di Bandung, ne ispirò molte altre in Asia, Africa e mondo arabo. Per raccontare questa grande nazione, nel senso storico ma anche di estensione (uno Stato composto da 17.508 isole) e popolazione (oltre 270 milioni di abitanti) e che oggi per prima subisce gli effetti della catastrofe climatica (Jakarta sta letteralmente affondando, al punto che gli indonesiani stanno costruendo una capitale ex novo, Nusantara, nel Borneo), l’intellettuale belga ha utilizzato un metodo già assodato in Congo: vi ha vissuto per molti anni – cinque -, ha raccolto un’incredibile mole di materiale e intervistato oltre duecento persone, tra cui alcuni tra gli ultimi testimoni dei fatti che portarono all’indipendenza del 1955.
Phil Klay, LA BUONA GUERRA – Einaudi (11 aprile)
Trad. di Silvia Pareschi
Era il 2014 quando l’ex marine Phil Klay pubblicò negli Stati Uniti quella splendida e dura raccolta di racconti, Redeployment, (in Italia uscì l’anno dopo per Einaudi, con il titolo Fine Missione) sulla guerra in Iraq, vincendo poi il National Book Award for Fiction e divenendo uno dei libri dell’anno per il New York Times. Un libro che si soffermò in particolare sul rientro delle truppe in patria, con le storie di diversi soldati che tentano di riprendere una quotidianità ormai persa, l’inizio di una nuova vita dopo i traumi subiti in Medio Oriente.In questo nuovo titolo, La buona guerra (Missionaries in originale) il tema è sempre quello, ma stavolta cambia lo spettro, l’inquadratura, ovvero la guerra intesa in senso più ampio, come scontro globalizzato: Afghanistan, Colombia e Yemen. Barack Obama l’ha inserito nella sua famosa lista dei preferiti dell’anno, e anche noi non vediamo l’ora di leggerlo.
Karl-Markus Gauss, VIAGGIO AVVENTUROSO INTORNO ALLA MIA CAMERA – Keller (13 aprile)
Trad. di Enrico Arosio
Iniziano a essere parecchie e un po’ stucchevoli le pubblicazioni del genere “diario del lockdown”, scritte durante i mesi di confinamento obbligato causati dalla pandemia di covid-19. E pensare che Xavier de Maistre, con il suo delizioso Voyage autour de ma chambre (1794) – a cui il titolo italiano di questo libro Keller fa palesemente omaggio -, ci aveva pensato addirittura oltre duecento anni prima. Anche Karl-Markus Gauss, scrittore e saggista austriaco, autore di reportage narrativi come Nella foresta delle metropoli (Keller, 2021), si era accorto già prima del covid-19 come i primi e forse più interessanti confini da raccontare siano quelli presenti nella propria stanza. Viaggio avventuroso intorno alla mia camera si presenta come un pellegrinaggio nel regno degli oggetti domestici, capaci quanto e come treni e aerei di accompagnarci nella scoperta di interi mondi, della Terra e dello spirito.
Omar Di Monopoli, IN PRINCIPIO ERA LA BESTIA – Feltrinelli (18 aprile)
Torna in libreria lo scrittore pugliese che ha trasformato la provincia di Taranto e il Salento nella sua personale Yoknapatawpha, l’immaginaria contea in cui sono ambientati molti romanzi di Faulkner, nume tutelare e fonte di ispirazione di Omar Di Monopoli. Per la prima volta però Di Monopoli si spinge in un passato remotissimo, siamo sempre in Puglia ma nel 1798, mentre ribollono i moti giacobini che portarono alla breve esperienza della Repubblica Napoletana. È quindi in un contesto storico inedito che l’autore southern gotic de Nella perfida terra di Dio (Adelphi, 2017) e Uomini e cani (ISBN, 2007 e Adelphi, 2018) mette in scena il suo Sud mannaro con i suoi immancabili fatti di sangue, anche in questo caso ispirandosi a una storia vera: una misteriosa bestia demoniaca mozza testa e mutila arti, ma si tratta davvero di un grosso lupo o dei misfatti del brigante Malesano?
Curzio Maltese, AZZURRO. STRALCI DI VITA – Feltrinelli (18 aprile)
«Ha scritto di cronaca giudiziaria, sport, pubblicità, spettacolo, politica. Poi ha capito che erano diventati una cosa sola», così si presentava Curzio Maltese, morto lo scorso febbraio dopo una lunga malattia. Era il più talentuoso giornalista italiano della sua generazione ma spesso, e soprattutto negli ultimi dieci anni, noi – e la stampa e la tv – lo avevamo dimenticato. Per lungo tempo, quello del berlusconismo al potere, i suoi editoriali su «la Repubblica» erano attesi come piccoli eventi catartici. L’imbarazzante stato delle cose era descritto con tale perizia, ironia e durezza da spazzare via ogni dubbio sulla necessità di una forte opposizione a Berlusconi: non era l’invidia sociale o il pregiudizio verso l’uomo a spingerci alla contestazione ma la gravità delle sue azioni. Maltese, chiamato Curzio «un po’ per Malaparte ma soprattutto perché era un nome senza santo», milanese di Sesto San Giovanni, appassionato di calcio, cinema e teatro, ha però fatto e scritto molte altre cose, per le radio libere, per i giornali di satira e di sport, e poi per i grandi quotidiani – tra cui importanti inchieste sui privilegi che lo Stato italiano concede alla Chiesa cattolica, si veda La questua. Quanto costa la Chiesa agli italiani (Feltrinelli, 2008) -. Questo libro di stralci, postumo, raccoglie le sue esperienze di vita e di giornalismo e quindi la storia d’Italia degli ultimi cinquant’anni ma raccontata bene.
Roberto Calasso, L’ANIMALE DELLA FORESTA – Adelphi (18 aprile)
Come dicevamo prima, servirà tempo (e studio) per comprendere la straordinarietà di Roberto Calasso nel panorama editoriale italiano. Ci consola l’uscita di un altro suo saggio, L’Animale della foresta, dedicato ad un gigante della letteratura, Franz Kafka, e in particolare un’osservazione sui suoi ultimi giorni di vita e i suoi tre lunghi racconti di animali – Ricerche di un cane, Josefine la cantante o il popolo dei topi, La tana. Un altro tassello importante della sua opera saggistica, perchè, come diceva lui aprendo La letteratura e gli dèi, “tutto finisce in storia della letteratura”.
Gianluigi Simonetti, CACCIA ALLO STREGA – Nottetempo (21 aprile)
Il professore e critico Gianluigi Simonetti in questo libro analizza con meticolosità il più famoso premio letterario italiano, lo Strega appunto. Alla costante ricerca di trovare una sintesi tra prestigio culturale, dinamiche editoriali, spettacolo ed efficacia commerciale, il Premio Strega è in fin dei conti la rappresentazione di cosa cerchiamo noi italiani nella letteratura. Per questo Simonetti esplora a fondo i testi e contesti che hanno caratterizzato questo premio e il campo letterario a cui si rivolge.
Rachel Cusk, SECONDA CASA – Einaudi (26 aprile)
Trad. di Isabella Pasqualetto
Dopo la sua famosa trilogia, che ha ridefinito i confini della fiction, Rachel Cusk torna con un nuovo romanzo, La seconda casa (Second place), dove si narra la storia di una donna che invita un famoso artista a usare la sua pensione nel remoto paesaggio costiero dove vive con la sua famiglia. Fortemente attratta dai suoi dipinti, crede che la sua visione possa penetrare nel mistero al centro della sua vita. Ma con l’arrivo dell’estate, la sua stessa presenza provocatoria diventa un enigma e sconvolge la calma della casa.
A differenza di Resoconto, Transiti e Onori, Cusk sembra accantonare la visione episodica e senza trama per tornare al romanzo “classico”. Bonus track: l’11 aprile uscirà anche un suo saggio per Marsilio, Controfigura. L’artista e il suo doppio, incentrato sui temi della creazione artistica e del suo rapporto con il genere e la marginalità.
Rachel Kushner, FATTI PER BRUCIARE. Saggi 2000-2020 – Einaudi (26 aprile)
Trad. di Silvia Pareschi
Dopo i romanzi I lanciafiamme, Braci nella notte e l’ultimo Mars Room, scopriamo ora una raccolta di saggi della scrittrice americana Rachel Kushner. Si va dal giornalismo letterario al memoir, dalla critica d’arte al reportage in zone di guerra, e soprattutto c’è molta Italia: oltre ad articoli sulle opere di Jeff Koons, Denis Johnson, Marguerite Duras, Clarice Lispector e Nanni Balestrini, Kushner affianca il racconto di sue esperienze private, tra cui il viaggio in un campo profughi palestinese, la partecipazione a una corsa illegale di motociclette, l’incontro con il cinema documentaristico nell’Italia degli anni Settanta.
Cesare Garboli, SCRITTI SERVILI – Minimum Fax (28 aprile)
Un altro grande protagonista della letteratura italiana, Cesare Garboli, finalmente viene riportato alla luce grazie allo stupendo lavoro di Minimum Fax. Pubblicato originariamente per Einaudi nel 1989, Scritti Servili è la quintessenza garboliana del saggio letterario. Una pietra miliare del Novecento, seppur l’autore stesso rifiutò il titolo provvisorio Contro-Novecento, poichè diceva di non voler scrivere mai contro, ma soltanto per. In Garboli, infatti, la critica letteraria aveva sempre a che fare con la critica della vita. E qui troveremo infatti le vite e le opere di Molière, Antonio Delfini, Sandro Penna, Natalia Ginzburg, Elsa Morante.
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