Indagare questa mancanza (che è tutto ciò che abbiamo) come se da questa indagine dipendesse la nostra stessa vita. Perché è urgente vedere e, se si avverte il richiamo di una pienezza, si desidera vedere e al vedere si dedica la vita. Trovare, dunque, il proprio modo per vedere. Digiunare, non saziare la fame con nessun passatempo, lasciarsi scuotere dalla fame, restare sul limite, restare con la mancanza, che è paura. Senza fondamento, senza rassicurazione, foss’anche di natura spirituale. Anche solo per una volta.
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