Amore del rifugio e dell’acqua,
amore di poche parole lontano dall’insidia,
amore degli uomini santi, accarezza il viso del turbamento
dammi i nomi del perdono, il canto sepolto della legge,
sento che saremo vicini anche in autunno,
ci abbracceremo nelle case vuote ricordando un antico passato
per dimenticarlo, soltanto l’oro più puro della nostra anima
sarà con noi, forse saremo donna e uomo solamente,
forse farà già freddo e ci abbracceremo fra gli alberi stanchi
ridendo di ogni cosa, il passato ci lascerà e saremo nuovi, leggeri, redenti.
Sarà ottobre o novembre, nel bosco
Saremo teneri e allegri nelle nostre braccia di terra,
fra acqua e fuoco, smarriti dalle azioni.
Quando ci lasceremo sarà sui polpastrelli la nostra anima vera,
nell’aria ci sarà cura per la ferita.
Giovanna Sicari, «Amore del rifugio e dell’acqua».
Tratto da: Poesie 1984-2003, Empirìa 2006.
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