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Questo articolo è uscito su Papel en blanco ed è stato tradotto e arricchito dalla Redazione di Altri Animali.

Alcune favole per bambini sono servite a medici e psichiatri per denominare una serie di patologie che già erano note agli adulti, come la sindrome di Peter Pan (gli immaturi cronici), il complesso di Cenerentola (in caso di donne dipendenti dagli uomini a livello emotivo e finanziario), la sindrome della Bella Addormentata (chi soffre di gravi disturbi del sonno e conseguenti alterazioni della personalità), la sindrome di Raperonzolo (l’impulso non volontario di mangiarsi i capelli, detto tricofagia). E, dulcis in fundo, la sindrome di Pinocchio che attacca i bugiardi cronici provocando infiammazioni delle narici.

📌Entriamo più nello specifico per capire la relazione con le patologie e l’origine storica di queste fiabe.

1. La sindrome di Peter Pan. Nonostante non sia ufficialmente riconosciuta dall’Oms, alcuni studi hanno dimostrato la sua esistenza. Sarebbe più frequente tra gli uomini, per le donne invece si parla di Sindrome di Wendy nel caso in cui assumano il ruolo della madre nella coppia e nelle altre relazioni. Viene chiamata anche nanotenia psichica, descrivendo con questo nome la situazione psicologica in cui si trova una persona che si rifiuta, o è incapace di crescere, di diventare adulta e di assumersi delle responsabilità. La sindrome è una condizione psicologica patologica in cui un soggetto rifiuta di operare nel mondo degli adulti in quanto lo ritiene ostile e si rifugia in comportamenti e in regole comportamentali tipiche della fanciullezza. Peter Pan è il famoso personaggio dello scrittore scozzese James Matthew Barrie creato nel romanzo per adulti L’uccellino bianco del 1902 e poi per un’opera teatrale inscenata a Londra il 27 dicembre 1904, dopo la quale gli adattamenti sono stati riproposti per più di un secolo. Uno dei più famosi (e più liberi) è quello per il cinema di Steven Spielberg.

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2. La Sindrome della Bella Addormentata, nota soprattutto come Sindrome di Klene-Levin è un raro disturbo neurologico caratterizzato da ipersonnie ricorrenti e fame patologica che possono portare a trasformazioni della personalità. La Bella Addormentata è una fiaba tradizionale europea tramandata oralmente, ma la versione celeberrima è quella scritta da Charles Perrault in I racconti di mamma Oca del 1697. La raccolta contiene alcune tra le favole più diffuse al mondo tra cui Cappuccetto Rosso e Pollicino e la violenza di alcune di queste storie è entrata più volte nel dibattito sulla natura dei prodotti culturali per bambini. Effettivamente la genesi di queste fiabe risale al Basso Medioevo, un periodo di grandi carestie – come quella che colpì il Nord Europa tra il 1315 e il 1317 – in cui, complice la precedente e imponente espansione demografica, milioni di persone patirono la fame. Da qui alcune pratiche efferate che si ritrovano nelle fiabe, come l’abbandono dei figli da parte dei genitori, il cannibalismo o addirittura – come sostenuto da alcuni studi – violenza sessuale e prostituzione.

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3. Chi soffre della Sindrome di Raperonzolo mangia i propri capelli fino a creare un ammasso di questi negli organi dell’apparato digestivo. La massa può svilupparsi fino a perforare gli organi. Le persone affette da tricotillomania si sentono costrette a strapparsi ciocche di capelli, fino al punto di procurarsi una perdita di capelli visibile, si è chiaramente in presenza di una malattia psichiatrica. La storia della principessa nella torre risale alla raccolta Fiabe dei fratelli Grimm (1812), anche se la prima apparizione di un racconto simile è in Lu cunto de li cunti di Giambattista Basile del 1634. Anche Italo Calvino nel 1956 in Fiabe Italiane scrisse una storia dagli stessi contorni con Il Principe Canarino.

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4. La Sindrome di Cenerentola è riconosciuta ufficialmente come disturbo psicologico e prende il nome da Il complesso di Cenerentola: la segreta paura delle donne di essere indipendenti di Collette Dowling pubblicato nel 1981. Si tratta del desiderio incosciente di una donna di avere sempre qualcuno che la protegga e che si prenda cura di lei, abbandonando le proprie passioni e attività. Anche in questo caso il padre di Cenerentola è Charles Perrault che riprese la versione di Basile (La gatta Cenerentola). Gioacchino Rossini nel 1817 ne fece un’opera.

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5. L’Effetto Pinocchio, è il sintomo di un disturbo psicologico del cosiddetto Bugiardo patologico. Mentendo si liberano delle sostanze chimiche dette catecolamine che provocano l’infiammazione delle narici a causa dell’aumento della pressione sanguigna. Il risultato è che il bugiardo tende a strofinare ripetutamente il proprio naso per alleviare l’infiammazione. La teoria di Emilio Gómez Milán e Elvira

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Salazar López dell’Università di Granada, che per la prima volta applica la termografia al campo della ricerca psicologica, sostiene che il fenomeno è dovuto all’attività di una parte della corteccia cerebrale chiamata insula. «L’insula è una zona del sistema di ricompensa cerebrale che si attiva solo quando si sperimentano sentimenti veri, ma è coinvolta anche nel controllo e nella regolazione della temperatura corporea», spiegano i due ricercatori. «Esiste quindi una correlazione negativa tra l’attività dell’insula e i cambiamenti di temperatura. Più è attiva l’insula, più sono sentiti o reali i sentimenti, minori saranno i cambiamenti di temperatura.» Ovviamente è vero anche il contrario: sentimenti falsi (le bugie) causano una scarsa attivazione dell’insula e quindi una maggiore variazione di temperatura, in questo caso in corrispondenza del naso.

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